Con “Bottega Milano e dintorni 2023” recentemente presentato alla Libreria Bocca in Galleria a Milano, continua il viaggio di Galleria&Friends alla ricerca delle botteghe storiche più visionarie della nostra regione: Elisabetta Invernici e Alberto Oliva raccolgono la testimonianza di tanti altri artigiani e commercianti che portano avanti la propria azienda, tramandandola di generazione in generazione con passione costante.

Antichi mestieri sopravvivono e si evolvono grazie a tanti giovani uomini e donne che si trovano a gestire imprese familiari di grande valore e le traghettano con inventiva dal passato al futuro, rispondendo alle sfide di un presente incerto che solo i visionari, in spirito leonardesco, riescono a cogliere come opportunità senza farsi scoraggiare dalle congiunture avverse. Tra di loro Antonio Faravelli raccontato nel libro attraverso 4 pagine di aneddoti e fotografie. Un uomo nato in vigna e che dalla vigna trae la sua forza quotidiana.

“Golf e turismo rappresentano un binomio vincente, in grado di valorizzare le eccellenze del nostro territorio - commenta questo ambassador dell’Oltrepò - unendo alla componente sportiva la ricettività, la cultura e l’enogastronomia che sono da sempre i nostri punti di forza”.

Questo progetto visionario ha fatto sì che Antonio Faravelli si confrontasse negli anni con i protagonisti della scena internazionale: presidenti e golfisti, politici e giornalisti, attrici e conduttrici, a tutti, instancabilmente, ha portato la sua visione di un made in Italy con i piedi per terra e lo sguardo nel futuro. Un futuro che oggi, nella mente di chi ci governa, è diventato presente. Una visione che si è fatta realtà nella cartolina che ogni giorno l’industria dei media propongono, quella di un’Italia “da viaggiare, visitare, mangiare”.

“Finalmente - commenta Faravelli, titolare di Cantine Vitea -. Ho ereditato azienda e passione dal 1968, ho traghettato i difficili anni della contraffazione e dell’abbandono delle campagne, ho buttato il cuore oltre l’ostacolo puntando sullo sport e sull’etica del lavoro. Ma anche sulla difesa e il rilancio del territorio. I nostri vigneti sono curati attraverso una viticoltura salubre, che si avvale di tecniche di difesa, definite lotta integrata: siamo impegnati in progetti per la biodiversità e la valorizzazione del territorio e quindi adottiamo pratiche agricole a basso impatto ambientale, per favorire la mitigazione dei cambiamenti climatici e ridurre l’emissione di inquinanti in atmosfera”. Sul green in attesa della Ryder Cup di Roma c’è sempre lui, Antonio Faravelli.