Nascere, gareggiare e crescere nell’epoca il livello è alto, un mantra nella carriera di Elena Curtoni. Che, però, non si è mai data per vinta e, anzi, punta dritto verso Milano-Cortina 2026: «Io vado avanti dando il meglio, poi non è colpa mia se gareggio assieme a Goggia, Brignone e Bassino» ammette sorridente la 32enne di Morbegno. L’abbiamo incontrata a Milano, a margine di uno shooting fotografico di Pulsee Luce e Gas, brand di energia domestica di cui Elena è testimonial.

Elena Curtoni, classe 1991: e nel 2026 cosa farà?

«Non lo so; vado avanti giorno dopo giorno; certo, è bellissimo avere le Olimpiadi in casa e sarebbe bello esserci. In Cina, a quelle di Pechino 2022, sono arrivata quinta ad un passo dalla medaglia, con la beffa di essere stata poi rinchiusa in camera per una settimana perché ero un «close contact». Insomma, mi piacerebbe esserci a Milano-Cortina 2026».

Elena Curtoni

Elena Curtoni

Avrebbe 35 anni e una lunga carriera alle spalle...

«Rimane un obiettivo bellissimo e la volontà non mi manca; ma bisogna vedere anche se il fisico ti viene dietro, la sola testa non basta».

Le piace Milano?

«Ci sono sempre venuta spesso, d’altronde la mia Morbegno non è distante. Ricordo che con la mamma andavamo alla Rinascente a comprare il diario per la scuola, sembrava una cosa pazzesca! E poi mia nonna è milanese e io ho vissuto in Brianza tanti anni. Conosco la città, mi piace e appena posso ci fanno un salto».

Se il fisico terrà botta dovrà farci l’abitudine, perché il villaggio olimpico sarà qui

«Vero; e potrò godermi la città un po’ di più, visto che mi capita negli ultimi anni di passarci solo per shooting fotografici e fare fisioterapia. Vero che poi sarà tutto diviso e condiviso con Cortina, ma sarà anche la scusa per conoscere tanti territori italiani».

Elena Curtoni

E ha già pensato ad un dopo carriera? 

«Ogni tanto ci penso, è normale che sia cosi. Mi piacerebbe fare qualcosa di creativo rimanendo nel mondo dello sci, creando connessioni. Già ho disegnato un guanto da turista, perché no?». 

21 gennaio, terzo podio della stagione alle Tofane: cosa aspettarsi dal suo personale 2023?

«Non posso che pensare al ‘qui e ora’, cosa che faccio anche nella vita. C’è tanto loro mentale, che ho iniziato pochi anno fa in realtà; ma sono cresciuta, ora vado con le mie gambe, però secondo me uno ce l’ha dentro, già le fai le cose giuste solo che non le sai catalogare».

Lei ha detto: ‘Non è colpa mia se davanti ho Goggia, Brignone e Bassino, io vado avanti dando il meglio’. Siete un grande team?

«Quando ho iniziato la carriera c’erano Maze, Vonn, Riesch; poi è arrivata la Shriffin e ora le avversarie più forti me le ritrovo in squadra; c’è una bella dose di sfortuna, ma è anche bello, se la  squadra è forte vuoi essere più forte anche tu, alzare l’asticella. C’è tanta competizione insomma». 

Elena Curtoni

C’è più talento tra le donne che tra gli uomini?

«Non penso, è fortuna. Gli uomini stanno anche vivendo un cambio generazionale, ma sono sicura che torneranno anche loro a breve». 

Però non avete tutte lo stesso trattamento federale...

«Ci sono cose che sono diverse da anni ormai; al momento le mie connazionali che ho citato hanno tutte un allenatore dedicato, che pensa ai loro bisogni, alle loro particolari necessità del momento; ma io ora sono atleta matura e vado avanti con le mie, di gambe».