Prendersi tutto, questo in sintesi il pensiero di Filippo Tortu: sotto i 20 secondi nei 200 metri, una medaglia agli Europei di Roma sempre nei 200 metri, poi la finale con annesso podio a Parigi 2024.

Filippo Tortu, a "La Ragione" racconta sé stesso mentre guarda al futuro con determinazione, Tortu non si nasconde dietro le delusioni del passato ma le vede come trampolini di lancio per il successo. Il recente argento vinto dalla staffetta italiana ai Mondiali ungheresi è per Tortu motivo di orgoglio, non di rammarico. "Non può essere una delusione un secondo posto ai Campionati del mondo quando fino al 2020 non eravamo nemmeno nei radar degli altri Paesi", afferma Tortu, valorizzando il percorso di crescita che ha portato l'Italia sul podio mondiale.

Tuttavia, la mancata qualificazione alla finale dei 200 metri agli Europei dello scorso anno pesa ancora sulle sue spalle. Con umiltà e autocritica, Tortu riconosce i suoi errori e sottolinea il duro lavoro intrapreso per superarli: "Ho lavorato molto per non ricaderci. Vedremo già dalle prime competizioni della nuova stagione se sono riuscito a lasciarmi dietro le scorie".

L'ambiente competitivo della Florida, dove si allena anche il campione olimpico Marcell Jacobs, rappresenta per Tortu un'opportunità per crescere e confrontarsi con atleti di calibro mondiale. "Allenarmi con competitor più forti di me può darmi degli stimoli nuovi", spiega Tortu, evidenziando l'importanza di sfidarsi costantemente per migliorare.

Per il futuro, Tortu ha obiettivi chiari e ambiziosi: conquistare una medaglia agli Europei, raggiungere la finale olimpica a Parigi e, perché no, salire sul podio. La sua determinazione è palpabile: "A Tokyo abbiamo dato un segnale, a Budapest l’abbiamo confermato: ormai come staffetta siamo una delle squadre da battere".