Non demolizione, ma sanatoria. Gli otto campi da padel del centro sportivo comunale Sant’Ambrogio "Lombardia 1" di via De Nicola, situati nella periferia sud della città, sono al centro di un'inchiesta della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) per infiltrazioni della 'ndrangheta. Nonostante le problematiche legali, questi campi resteranno probabilmente dove sono, con l'assegnazione a un nuovo gestore tramite un bando comunale previsto per l'anno prossimo. Durante una recente commissione comunale, l’assessore allo Sport Martina Riva ha annunciato che la Giunta proporrà al Consiglio comunale una delibera per la sanatoria "per interesse pubblico" di questi campi da padel e di due prefabbricati costruiti senza autorizzazioni edilizie tra il 2020 e il 2021.

Dettagli della Situazione

La Costruzione Senza Autorizzazione

I campi da padel in questione sono stati costruiti da Marco Molluso, nipote di due boss della 'ndrangheta, senza le necessarie autorizzazioni edilizie. Secondo l’assessore Riva, però, la sanatoria è giustificata perché, se la richiesta fosse stata presentata correttamente, l'autorizzazione sarebbe stata probabilmente concessa dal Comune. Non si tratta quindi di un abuso edilizio insanabile, ma di una situazione che la legge permette di sanare, lasciando la decisione finale al Consiglio comunale.

Le Inchieste della Direzione Investigativa Antimafia

L'Indagine su Marco Molluso

Marco Molluso è al centro di un'indagine della DIA, accusato di un giro di false fatture i cui ricavi sono stati investiti nella costruzione dei campi da padel. Molluso è nipote di Giosofatto "Gesu" Molluso, condannato nell'inchiesta Infinito, e di Francesco "don Ciccio" Molluso, protagonista dell'indagine NordSud degli anni '90. Gli investigatori, coordinati dai pm Alessandra Dolci e Silvia Bonardi, ritengono che Marco Molluso sia diventato socio occulto di Paolo Gatti, gestore del centro sportivo, il quale però non è stato indagato. Il Comune ha revocato la concessione del centro sportivo a Gatti nel gennaio 2023 per "inadempienza contrattuale", imponendo anche una sanzione di 500 mila euro.

Le Decisioni del Comune

La Giunta comunale ha deciso di optare per la sanatoria piuttosto che per la demolizione dei campi, sebbene la demolizione non sia obbligatoria per legge. L’assessore Riva ha sottolineato che "la sanatoria non è una scelta politica, ma tecnica", mentre Rosario Pantaleo, presidente della commissione Sport, ha affermato che "non è un colpo di spugna: quei campi hanno un valore di interesse pubblico". Tuttavia, restano dubbi tra alcuni consiglieri comunali, come Alessandro Giungi (Pd), che ha espresso preoccupazioni riguardo ai legami tra i campi e l’indagine anti-'ndrangheta, affermando: "Rifletterò se votare a favore o contro la delibera".

Implicazioni e Prospettive Future

Interesse Pubblico e Controversie

La decisione di mantenere i campi da padel è motivata dall'interesse pubblico, poiché queste strutture rappresentano un valore per la comunità locale. La legge permette al Comune di Milano di sanare gli abusi edilizi in casi simili, specialmente se le strutture sono di utilità per i cittadini.

La Parola al Consiglio Comunale

L'ultimo parere spetterà al Consiglio comunale, che dovrà deliberare sulla sanatoria proposta. Se approvata, i campi saranno assegnati a un nuovo gestore tramite un bando comunale, garantendo che possano essere utilizzati dai cittadini milanesi.

Conclusioni

La vicenda dei campi da padel in via De Nicola evidenzia le complesse intersezioni tra legalità, interesse pubblico e criminalità organizzata. La decisione di optare per la sanatoria invece della demolizione riflette la volontà di preservare strutture sportive di valore per la comunità, pur affrontando le implicazioni legali e morali del caso. La palla passa ora al Consiglio comunale, che dovrà valutare attentamente tutte le implicazioni prima di prendere una decisione definitiva.